CALDO O FREDDO?

Rivolgersi al proprio medico è sempre consigliabile per non sottovalutare i possibili rischi, ma cosa fare nell’immediato? Applico il ghiaccio o un impacco caldo? Quante volte ci siamo posti questa domanda rimanendo nel dubbio ? Qual è la soluzione più adatta?

Ecco di seguito una guida specifica basata sull’evidenza scientifica per la durata e la frequenza appropriata di ogni singola sessione di auto trattamento.

COME E QUANDO USARE IL GHIACCIO

Sfatiamo un mito che da sempre viene consigliato per migliorare l’edema ed il gonfiore subito dopo un infortunio acuto: IL GHIACCIO NON RIDUCE IL GONFIORE!!!

AZIONE FISIOLOGICA

L’effetto principale del ghiaccio è invece ANTIDOLORIFICO dal momento che la sua applicazione comporta una riduzione della velocità di conduzione del nervo e, di conseguenza, una riduzione del dolore nei tessuti più superficiali.

Tale effetto facilita una precoce esecuzione di esercizi e mobilizzazioni ed è stato dimostrato che il movimento facilita una più rapida riduzione del gonfiore.

Gli effetti fisiologici della terapia del freddo comprendono la riduzione del dolore, del flusso sanguigno, dell’edema, dell’infiammazione, dello spasmo muscolare e della richiesta metabolica in seguito a lesioni muscoloscheletriche acute e indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata (DOMS).

Esistono prove scientifiche limitate a sostegno dell’efficacia della terapia del freddo esogeno anche se è largamente consigliato l’utilizzo. Traducendo l’efficacia della terapia del freddo e minima.

PRINCIPI DI APPLICAZIONE

Ghiaccio, compressione ed elevazione.

Sono i principi di base della gestione della lesione acuta dei tessuti molli. Il cambiamento di temperatura all’interno del muscolo dipende dal metodo di applicazione, dalla durata dell’applicazione, dalla temperatura iniziale e dalla profondità del grasso sottocutaneo. L’evidenza suggerisce di applicare per circa 10 minuti il ghiaccio. La temperatura target da raggiungere per avere un effetto antidolorifico è una riduzione della temperatura cutanea da 34/35 gradi C a 10-15 gradi C.

Un esempio: applicazione ripetuta sulla pelle di ghiaccio tritato in una busta di plastica per circa 10 minuti.

Se la struttura dolente è superficiale, come ad esempio la caviglia dopo una distorsione, il tempo di applicazione può essere di 5/8 minuti Se la struttura è più profonda, mantenere il ghiaccio per un tempo più prolungato tra i 12/15 minuti.

MA ATTENZIONE

L’attività riflessa neurologica e la funzione motoria sono compromesse dopo il trattamento con ghiaccio, quindi si diventa più suscettibili a possibili lesioni fino a 30 minuti dopo il trattamento. 

Tenere il ghiaccio 20/30 minuti o più, non solo non da nessun beneficio ulteriore, ma potrebbe essere causa di principi di congelamento della cute o effetti rebound infiammatori.

 

COME E QUANDO USARE IL CALDO

 AZIONE FISIOLOGICA

Gli effetti fisiologici della termo-terapia includono sollievo dal dolore e aumento del flusso sanguigno, velocizzano il metabolismo e l’elasticità dei tessuti connettivi.

 Esistono prove complessive limitate a sostegno dell’uso del calore topico in generale (Esogeno); tuttavia, e’ stato dimostrato che questo tipo di terapia termica favorisce la riduzione del dolore e della disabilità. La sua azione è significativamente maggiore nel trattamento DOMS rispetto alla terapia del freddo.

L’aumento della temperatura dei tessuti stimola la vasodilatazione e aumenta il flusso sanguigno tissutale che si ritiene promuova la guarigione aumentando l’apporto di nutrienti e ossigeno al sito della lesione muscolare.

Un esempio: applicazione di termoterapia per le contratture muscolari: può essere applicato con varie tecniche che consentono di raggiungere profondità differenti. Le metodiche che provocano un reale aumento della temperatura endogena in profondità si avvalgono di strumenti come la terapia Tecar che è in grado di attivare processi complessi come l’aumento la vasodilatazione, l’ aumento della micro-circolazione e la riparazione dei tessuti danneggiati.

Per la termoterapia esogena è consigliabile usare impacchi caldi per almeno 20/30 minuti.

Se si vuole agire su strutture profonde come tendini e articolazioni è necessario innalzare la temperatura cutanea fino a 41 gradi per ottenere il massimo della vasodilatazione, oltre tale soglia si rischia di provocare irritazioni ed ustioni superficiali. 

Esistono specifiche apparecchiature per la termoterapia esogena che funzionano attraverso l’applicazione di fasce riscaldanti termiche distinte, ognuna delle quali controllata da uno o due microprocessori. Le fasce sono collegate ad un’unità di controllo che ne regola l’intensità ed è in grado di diffondere omogeneamente un leggero ed efficace calore su vaste aree del corpo, attraverso l’emissione di un segnale infrarosso a 1400 nanometri circa.

Attraverso questa sollecitazione, l’organismo reagisce con un aumento della circolazione sanguigna segmentale e con l’incremento del metabolismo in modo del tutto fisiologico.

Il mantenimento costante della temperatura desiderata, durante tutto il tempo di applicazione, massimizza i risultati.

RIASSUMENDO

Usa il freddo come antidolorifico per traumi, distorsioni articolari, infiammazioni. Usa il caldo per problematiche muscolari (DOMS) e tendinee e per incrementare la vasodilatazione e la mobilità delle articolazioni.

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